A questo punto del percorso, siamo pronti a conoscere l’impalcatura e la fisiologia sottile del nostro mondo interiore. L’argomento è vastissimo ma il mio scopo è fornirti strumenti pratici per comprenderne l’importanza. Ti parlerò della mia personalissima visione di come siamo fatti, del perché siamo fatti così e da cosa sono mosse le nostre azioni. Il vero interesse di tutto questo è raggiungere un pezzetto di consapevolezza in più, incrementare quel rapporto fisico con noi stessi che ci indicherà la strada dall’interno e che ci servirà ad interagire con i fenomeni che ci circondano in modo finalmente più proattivo e sempre meno reattivo.

Cominciamo col parlare di maschile e femminile.

Sono due realtà presenti in ogni individuo, sia esso uomo o donna. Sono gli elementi complementari per eccellenza di ogni manifestazione umana. Dire maschile e femminile è come dire razionale e irrazionale, agire e stare, giustizia e amore, affidare e affidarsi, contenere e lasciarsi andare, ragionare e sentire, progettare e intuire, realizzare e generare, spingersi oltre e accogliere, lobo sinistro e lobo destro del cervello. L’aspetto più interessante è proprio la loro complementarietà, nel senso che una qualità è il complemento dell’altra e insieme costituiscono l’unità priva di contrapposizione.
Appare molto intuitivo che le coppie elencate siano ben assortite insieme e che, quindi, separarle o amputarle sia discordante, ma nella realtà di tutti i giorni, però, cadiamo tutti nel festival della contrapposizione. Se ci consideriamo soggetti razionali ci troveremo a puntare il dito sull’irrazionalità delle persone. Se siamo abituati a ‘fare’, a non ‘stare’ fermi, avremo molta difficoltà a fare gli ultimi dieci minuti di rilassamento di una lezione di yoga o, ancora più sfidante, a praticare mezz’ora di meditazione.

Non ne siamo ancora consapevoli ma abbiamo in dotazione due interpreti meravigliosi di una danza senza fine, capaci di realizzare evoluzioni straordinarie, dove l’uno esalta le caratteristiche dell’altro, il cui risultato d’insieme è sempre trasformazione.

Il lavoro su di sé servirà a sentire quel maschile che conduce il movimento, ma nello stesso tempo è al servizio del femminile, e quel femminile che segue il movimento del maschile, ma nello stesso tempo lo rende straordinario e magico. È una vera e propria relazione, il cui teatro d’azione è il nostro spazio interiore. Ogni relazione che viviamo all’esterno non può che essere la rappresentazione della relazione che si gioca all’interno di noi. Per questo cercare di cambiare gli altri non ha mai risultati evidenti. Vedremo cambiare la realtà esterna solo quando accetteremo di diventare noi stessi la realtà che vogliamo trovare fuori di noi.

Ma come è fatto fisicamente questo teatro interiore?

È composto di strati concentrici, dove al centro c’è il nostro corpo fatto di materia e, aderente ad esso, tre corpi sottili non visibili, ma fisicamente ben determinati, che sono: il corpo fisico o etereo, il corpo emozionale o astrale e il corpo mentale o causale.

Il corpo materiale, quello fatto di carne, ossa, organi, vasi e nervi, è il terreno verso cui convergono tutte le percezioni della nostra condizione terrena, dalle più basse e visibili (come il dolore lacerante della passione di Cristo o il godimento fisico) a quelle più sottili e apparentemente impalpabili (come la grazia o l’estasi).

Il corpo fisico o etereo è aderente al corpo condensato materiale, possiede una vibrazione non molto alta, che consente all’energia vitale della terra e del sole di transitare verso il corpo di materia, che si trova ad una frequenza molto più bassa. Rappresenta anche un ponte fisico tra il corpo di materia e il corpo emozionale o astrale.

Il corpo astrale vibra ad una frequenza più alta, attrae le emozioni, tutte le emozioni, anche quelle forti. Parliamo quindi di emozioni che sono presenti nell’ambiente circostante, che crediamo essere nostre perché le percepiamo a livello fisico sul nostro corpo materiale, ma che in realtà sono state incamerate dall’ambiente in cui viviamo, passando attraverso il corpo etereo.

Immaginatevi ora quanto possa aver influito essere cresciuti in un ambiente ricco di emozioni forti di ogni genere. Il corpo mentale o causale è lo strato più esterno e quindi più vicino allo spirito, dove la frequenza di vibrazione delle particelle è molto alta. Nello strato più esterno (in prossimità dello spirito) esistono solo pensieri puri, sublimi, elevati. Così come il corpo astrale attira le emozioni, il corpo mentale attira i pensieri. A livello fisico, le emozioni e i pensieri non desiderati (svalutazione, separazione, abbandono), si trovano più in basso ed hanno una vibrazione più bassa.

Finché saremo attratti da emozioni e pensieri a bassa vibrazione, pesanti come pietre, non riusciremo a vibrare di pensieri alti, sottili, a frequenza elevata, cioè quei pensieri che hanno la forza di pervadere tutti gli altri spazi (compresi quelli più bassi) e trasformare definitivamente la nostra coscienza fino a modificare la percezione della realtà.

La vera trasformazione avverrà quando saremo riusciti a tracciare quel solco fisico interiore, che metterà in comunicazione la nostra realtà del corpo materiale con lo spazio dello spirito, oltre il corpo causale.

Fare tutto questo, sarebbe molto agevole se non fossimo attanagliati dalla paura di soffrire, che è proprio la caratteristica principe degli strati a bassa frequenza del nostro campo gravitazionale. Anche Gesù Cristo sulla croce ha vissuto questa paura, proprio nel massimo del dolore, affermando di essere stato abbandonato dal Padre, ma la sua fede incrollabile, mista alla fiducia estrema nell’incedere verso la luce della resurrezione, ha permesso la trasformazione totale, trasmutando anche nella carne.

La paura, il dolore, i sintomi sono dunque occasione da non perdere per iniziare la trasformazione.

Non chiederti più:

perché a me? Perche proprio ora?

Comincia a pensare che esiste un disegno più grande di te che aspetta solo che tu te ne accorga.

Entra nel progetto, fai il primo passo, la paura è tua, come la trasformazione, non delegarla a nessuno!

Il tuo accompagnatore,

A questo punto del percorso, siamo pronti a conoscere l’impalcatura e la fisiologia sottile del nostro mondo interiore. L’argomento è vastissimo ma il mio scopo è fornirti strumenti pratici per comprenderne l’importanza. Ti parlerò della mia personalissima visione di come siamo fatti, del perché siamo fatti così e da cosa sono mosse le nostre azioni. Il vero interesse di tutto questo è raggiungere un pezzetto di consapevolezza in più, incrementare quel rapporto fisico con noi stessi che ci indicherà la strada dall’interno e che ci servirà ad interagire con i fenomeni che ci circondano in modo finalmente più proattivo e sempre meno reattivo.

Cominciamo col parlare di maschile e femminile.

Sono due realtà presenti in ogni individuo, sia esso uomo o donna. Sono gli elementi complementari per eccellenza di ogni manifestazione umana. Dire maschile e femminile è come dire razionale e irrazionale, agire e stare, giustizia e amore, affidare e affidarsi, contenere e lasciarsi andare, ragionare e sentire, progettare e intuire, realizzare e generare, spingersi oltre e accogliere, lobo sinistro e lobo destro del cervello. L’aspetto più interessante è proprio la loro complementarietà, nel senso che una qualità è il complemento dell’altra e insieme costituiscono l’unità priva di contrapposizione.
Appare molto intuitivo che le coppie elencate siano ben assortite insieme e che, quindi, separarle o amputarle sia discordante, ma nella realtà di tutti i giorni, però, cadiamo tutti nel festival della contrapposizione. Se ci consideriamo soggetti razionali ci troveremo a puntare il dito sull’irrazionalità delle persone. Se siamo abituati a ‘fare’, a non ‘stare’ fermi, avremo molta difficoltà a fare gli ultimi dieci minuti di rilassamento di una lezione di yoga o, ancora più sfidante, a praticare mezz’ora di meditazione.

Non ne siamo ancora consapevoli ma abbiamo in dotazione due interpreti meravigliosi di una danza senza fine, capaci di realizzare evoluzioni straordinarie, dove l’uno esalta le caratteristiche dell’altro, il cui risultato d’insieme è sempre trasformazione.

Il lavoro su di sé servirà a sentire quel maschile che conduce il movimento, ma nello stesso tempo è al servizio del femminile, e quel femminile che segue il movimento del maschile, ma nello stesso tempo lo rende straordinario e magico. È una vera e propria relazione, il cui teatro d’azione è il nostro spazio interiore. Ogni relazione che viviamo all’esterno non può che essere la rappresentazione della relazione che si gioca all’interno di noi. Per questo cercare di cambiare gli altri non ha mai risultati evidenti. Vedremo cambiare la realtà esterna solo quando accetteremo di diventare noi stessi la realtà che vogliamo trovare fuori di noi.

Ma come è fatto fisicamente questo teatro interiore?

È composto di strati concentrici, dove al centro c’è il nostro corpo fatto di materia e, aderente ad esso, tre corpi sottili non visibili, ma fisicamente ben determinati, che sono: il corpo fisico o etereo, il corpo emozionale o astrale e il corpo mentale o causale.

Il corpo materiale, quello fatto di carne, ossa, organi, vasi e nervi, è il terreno verso cui convergono tutte le percezioni della nostra condizione terrena, dalle più basse e visibili (come il dolore lacerante della passione di Cristo o il godimento fisico) a quelle più sottili e apparentemente impalpabili (come la grazia o l’estasi).

Il corpo fisico o etereo è aderente al corpo condensato materiale, possiede una vibrazione non molto alta, che consente all’energia vitale della terra e del sole di transitare verso il corpo di materia, che si trova ad una frequenza molto più bassa. Rappresenta anche un ponte fisico tra il corpo di materia e il corpo emozionale o astrale.

Il corpo astrale vibra ad una frequenza più alta, attrae le emozioni, tutte le emozioni, anche quelle forti. Parliamo quindi di emozioni che sono presenti nell’ambiente circostante, che crediamo essere nostre perché le percepiamo a livello fisico sul nostro corpo materiale, ma che in realtà sono state incamerate dall’ambiente in cui viviamo, passando attraverso il corpo etereo.

Immaginatevi ora quanto possa aver influito essere cresciuti in un ambiente ricco di emozioni forti di ogni genere. Il corpo mentale o causale è lo strato più esterno e quindi più vicino allo spirito, dove la frequenza di vibrazione delle particelle è molto alta. Nello strato più esterno (in prossimità dello spirito) esistono solo pensieri puri, sublimi, elevati. Così come il corpo astrale attira le emozioni, il corpo mentale attira i pensieri. A livello fisico, le emozioni e i pensieri non desiderati (svalutazione, separazione, abbandono), si trovano più in basso ed hanno una vibrazione più bassa.

Finché saremo attratti da emozioni e pensieri a bassa vibrazione, pesanti come pietre, non riusciremo a vibrare di pensieri alti, sottili, a frequenza elevata, cioè quei pensieri che hanno la forza di pervadere tutti gli altri spazi (compresi quelli più bassi) e trasformare definitivamente la nostra coscienza fino a modificare la percezione della realtà.

La vera trasformazione avverrà quando saremo riusciti a tracciare quel solco fisico interiore, che metterà in comunicazione la nostra realtà del corpo materiale con lo spazio dello spirito, oltre il corpo causale.

Fare tutto questo, sarebbe molto agevole se non fossimo attanagliati dalla paura di soffrire, che è proprio la caratteristica principe degli strati a bassa frequenza del nostro campo gravitazionale. Anche Gesù Cristo sulla croce ha vissuto questa paura, proprio nel massimo del dolore, affermando di essere stato abbandonato dal Padre, ma la sua fede incrollabile, mista alla fiducia estrema nell’incedere verso la luce della resurrezione, ha permesso la trasformazione totale, trasmutando anche nella carne.

La paura, il dolore, i sintomi sono dunque occasione da non perdere per iniziare la trasformazione.

Non chiederti più:

perché a me? Perche proprio ora?

Comincia a pensare che esiste un disegno più grande di te che aspetta solo che tu te ne accorga.

Entra nel progetto, fai il primo passo, la paura è tua, come la trasformazione, non delegarla a nessuno!

Il tuo accompagnatore,