Nel corso della nostra esistenza attraverseremo tre condizioni distinte ma interconesse tra loro, che si accendono in sequenza, a partire dalla nascita. Stiamo parlando delle personalità ‘bambino’, ‘adulto’ e ‘genitore’.

Quando siamo piccoli è presente soltanto la realtà del bambino, con le sue vulnerabilità, le sue esigenze, le sue difficoltà, ma anche la sua straordinaria capacità di assorbire acquisizioni nuove, la sua sconfinata quantità di energia a disposizione, la sua visione magica della vita e dei sogni, che vengono vissuti come una componente naturale della propria condizione. In sintesi, in questa prima esperienza di vita, siamo tutto potenziale che verrà liberato e realizzato nella fase successiva, quella adulta. Nella fase adulta, sperimentiamo proprio l’autonomia, la responsabilità delle nostre azioni, la capacità di ottenere ciò che desideriamo, di realizzare il nostro potenziale unico e inimitabile.

La terza fase, quella genitoriale, corrisponde al momento in cui si accende in noi il desiderio di donare tutto ciò che abbiamo acquisito e realizzato, non in termini soltanto materiali, ma soprattutto in quelle esperienze innovative che la nostra anima ci ha spinto a conoscere come esseri umani.

Spesso, questa cavalcata verso la realizzazione personale che si completa nel dono di sé, non si concretizza in modo così fluido e trionfale.

Le potenzialità del bambino possono essere frenate da segnali poco incoraggianti dell’ambiente in cui si cresce, quindi a cascata il processo evolutivo può avere forti rallentamenti o, in alcuni casi, veri e propri deragliamenti. Possono avvenire interruzioni nel percorso di acquisizione di queste tre stazioni o si può rimanere fermi in una fase rispetto ad un’altra. Potremmo restare bambini pur diventando adulti anagraficamente o padri/madri di famiglia, oppure potremmo essere genitori in tutte le situazioni, fin da bambini, occupandoci noi dei nostri genitori e di tutte le persone che riteniamo abbiano bisogno di aiuto, dimenticandoci dei nostri bisogni.

Conoscere e riconoscere queste fasi dentro di noi è di importanza capitale in qualsiasi processo di guarigione. Spesso basta accorgersi della confusione dei ruoli in cui navighiamo per uscire da sintomi fastidiosi e imbriglianti.

Come possiamo accorgerci se siamo bloccati in condizioni non corrispondenti ai ruoli specifici, nelle diverse circostanze della vita?

Partendo da queste tre semplici regole:

  • Il bambino chiede fino a pretendere, perché non è nella possibilità di badare a se stesso in modo autonomo
  • Modifica nota
  • L’adulto si informa e acquisisce esperienza per arrivare all’obiettivo, perché è in grado di occuparsi di sè, dei suoi bisogni ed ha tutte le carte in regola per realizzare i propri sogni maturati da bambino
  • Il genitore si prende cura delle questioni altrui, perché è pronto a consegnare come eredità, a chi è venuto al mondo dopo di lui, tutto ciò che lo ha portato a realizzarsi come essere umano

Come usarle? Basta verificare se corrispondono o no al nostro modo di operare nella quotidianità.

Per capirci meglio: se ci lamentiamo e pretendiamo che gli altri comprendano le nostre difficoltà nel portare a termine un compito, stiamo vivendo quella esperienza come se fossimo un bambino, che pretende attenzione e che qualcuno si prenda carico delle sue vulnerabilità, oppure, viceversa, se ci prendiamo in carico le questioni irrisolte degli altri, stiamo vivendo le giornate come se fossimo instancabili genitori, che non tengono conto dei propri bisogni (cosa che invece fanno l’adulto e il bambino). Le combinazioni dove riconoscere discordanza di ruoli sono tantissime e rendersene conto è tanto importante quanto lo è agire per ripristinare l’ordine.

Ogni personalità ha il suo dono specifico che aspetta solo di essere scartato


  • il bambino ha in serbo le nostre vocazioni

 

  • l’adulto ha in dote la forza di volontà per realizzare il nostro intento d’anima

 

  • il genitore ha nel cuore la gioia di rendere grazie e donare ciò che siamo diventati per contribuire all’evoluzione del genere umano

A noi il compito di attivarci, per liberare il coraggio di accettare doni tanto grandi!

Il coraggio, la forza di volontà, la determinazione, sono proprie dell’adulto, che prende tutta la responsabilità delle proprie azioni. Per rendere visibile le nostre azioni c’è bisogno che l’adulto emerga, questo espanderà e aprirà la strada alle altre due personalità.

Inizia anche tu a sperimentarti scrivendo i tuoi commenti, le tue curiosità, le tue domande. Saranno le prime azioni responsabili, indirizzate al tuo cambiamento.

Coraggiosamente,

Nel corso della nostra esistenza attraverseremo tre condizioni distinte ma interconesse tra loro, che si accendono in sequenza, a partire dalla nascita. Stiamo parlando delle personalità ‘bambino’, ‘adulto’ e ‘genitore’.

Quando siamo piccoli è presente soltanto la realtà del bambino, con le sue vulnerabilità, le sue esigenze, le sue difficoltà, ma anche la sua straordinaria capacità di assorbire acquisizioni nuove, la sua sconfinata quantità di energia a disposizione, la sua visione magica della vita e dei sogni, che vengono vissuti come una componente naturale della propria condizione. In sintesi, in questa prima esperienza di vita, siamo tutto potenziale che verrà liberato e realizzato nella fase successiva, quella adulta. Nella fase adulta, sperimentiamo proprio l’autonomia, la responsabilità delle nostre azioni, la capacità di ottenere ciò che desideriamo, di realizzare il nostro potenziale unico e inimitabile.

La terza fase, quella genitoriale, corrisponde al momento in cui si accende in noi il desiderio di donare tutto ciò che abbiamo acquisito e realizzato, non in termini soltanto materiali, ma soprattutto in quelle esperienze innovative che la nostra anima ci ha spinto a conoscere come esseri umani.

Spesso, questa cavalcata verso la realizzazione personale che si completa nel dono di sé, non si concretizza in modo così fluido e trionfale.

Le potenzialità del bambino possono essere frenate da segnali poco incoraggianti dell’ambiente in cui si cresce, quindi a cascata il processo evolutivo può avere forti rallentamenti o, in alcuni casi, veri e propri deragliamenti. Possono avvenire interruzioni nel percorso di acquisizione di queste tre stazioni o si può rimanere fermi in una fase rispetto ad un’altra. Potremmo restare bambini pur diventando adulti anagraficamente o padri/madri di famiglia, oppure potremmo essere genitori in tutte le situazioni, fin da bambini, occupandoci noi dei nostri genitori e di tutte le persone che riteniamo abbiano bisogno di aiuto, dimenticandoci dei nostri bisogni.

Conoscere e riconoscere queste fasi dentro di noi è di importanza capitale in qualsiasi processo di guarigione. Spesso basta accorgersi della confusione dei ruoli in cui navighiamo per uscire da sintomi fastidiosi e imbriglianti.

Come possiamo accorgerci se siamo bloccati in condizioni non corrispondenti ai ruoli specifici, nelle diverse circostanze della vita?

Partendo da queste tre semplici regole:

  • Il bambino chiede fino a pretendere, perché non è nella possibilità di badare a se stesso in modo autonomo
  • Modifica nota
  • L’adulto si informa e acquisisce esperienza per arrivare all’obiettivo, perché è in grado di occuparsi di sè, dei suoi bisogni ed ha tutte le carte in regola per realizzare i propri sogni maturati da bambino
  • Il genitore si prende cura delle questioni altrui, perché è pronto a consegnare come eredità, a chi è venuto al mondo dopo di lui, tutto ciò che lo ha portato a realizzarsi come essere umano

Come usarle? Basta verificare se corrispondono o no al nostro modo di operare nella quotidianità.

Per capirci meglio: se ci lamentiamo e pretendiamo che gli altri comprendano le nostre difficoltà nel portare a termine un compito, stiamo vivendo quella esperienza come se fossimo un bambino, che pretende attenzione e che qualcuno si prenda carico delle sue vulnerabilità, oppure, viceversa, se ci prendiamo in carico le questioni irrisolte degli altri, stiamo vivendo le giornate come se fossimo instancabili genitori, che non tengono conto dei propri bisogni (cosa che invece fanno l’adulto e il bambino). Le combinazioni dove riconoscere discordanza di ruoli sono tantissime e rendersene conto è tanto importante quanto lo è agire per ripristinare l’ordine.

Ogni personalità ha il suo dono specifico che aspetta solo di essere scartato


  • il bambino ha in serbo le nostre vocazioni

 

  • l’adulto ha in dote la forza di volontà per realizzare il nostro intento d’anima

 

  • il genitore ha nel cuore la gioia di rendere grazie e donare ciò che siamo diventati per contribuire all’evoluzione del genere umano

A noi il compito di attivarci, per liberare il coraggio di accettare doni tanto grandi!

Il coraggio, la forza di volontà, la determinazione, sono proprie dell’adulto, che prende tutta la responsabilità delle proprie azioni. Per rendere visibile le nostre azioni c’è bisogno che l’adulto emerga, questo espanderà e aprirà la strada alle altre due personalità.

Inizia anche tu a sperimentarti scrivendo i tuoi commenti, le tue curiosità, le tue domande. Saranno le prime azioni responsabili, indirizzate al tuo cambiamento.

Coraggiosamente,